domenica 16 gennaio 2011

ILLEGITTIMO IMPEDIMENTO: I PROCESSI DI BERLUSCONI

Breve sunto di alcune delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto e coinvolgono il premier
DALL’ITALIA – Tutti i regimi, in qualche modo, si fondano sull’oblio. Quello che attualmente vige nel nostro paese naturalmente non fa eccezione. Chi provvede ad attuare la “politica” della cancellazione della memoria (parliamo di memoria storica, ovviamente) e della distorsione della realtà, sono i mezzi di comunicazione di massa e le televisioni, in primo luogo. Eccovi un esempio: il 13 gennaio 2011 la Corte Costituzionale ha sostanzialmente “bocciato” il “legittimo impedimento”, ovvero la legge n.51 del  2010. I media in genere tendono a dare il fatto per scontato e si dedicano alla caccia delle dichiarazioni dei politici, trasformandosi da organo di informazione in mera tribuna politica e dando avvio al fenomeno della “scomparsa dei fatti”. In questo caso i telegiornali riportano le reazioni degli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini (deputato Pdl) e Piero Longo (senatore Pdl), “La legge sul legittimo impedimento nel suo impianto generale è stata riconosciuta valida ed efficace”, la sbottata del ministro Sandro BondiSiamo di fronte al rovesciamento dei cardini non solo della nostra Costituzione, ma dei principi fondamentali di ogni ordine democratico", la controreazione del parlamentare Pd Anna FinocchiaroMi sembra chiaro che a saltare è l'impianto complessivo della legge”. Nella foga di rincorrere tutte le più disparate opinioni, i media dimenticano di riportare quello che è ha effettivamente deliberato la Consulta: “E’ illegittimo, per violazione degli artt. 3 e 138 della  Costituzione, l’art. 1, comma 4, relativo all’ipotesi di  impedimento continuativo e attestato dalla Presidenza del  Consiglio dei ministri.” Si afferma, inoltre che la legittimità dell’impedimento è valutata dal giudice nel’ottica di un ragionevole bilanciamento tra esigenze e secondo un principio di leale collaborazione tra poteri. Si precisa inoltre che “Ove la Presidenza del Consiglio dei ministri attesti che l’impedimento è continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge, il giudice rinvia il processo a udienza successiva al periodo indicato, che non può essere superiore a sei mesi”. Se i media avessero pubblicato queste dichiarazioni, si sarebbe fugato ogni dubbio. [1]
Si parla di impedimento a comparire in tribunale da parte del Premier, ma ci si dimentica di riferire quali sono i processi in cui Silvio Berlusconi è imputato, consentendo al Cavaliere di dichiarare che si tratta di procedimenti “assolutamente inventati, ridicoli, grotteschi”, senza permettere al cittadino di capire di che stiamo parlando. Per sopperire a questa mancanza, abbiamo deciso di fornire l’elenco completo di tutti i procedimenti giudiziari a carico di Berlusconi (elenco facilmente reperibile in rete da più parti [3] [4] [5]), dal primo all’ultimo, anche per dimostrare che non è vero che il presidente è perseguitato da quando è “sceso in campo (il 14 gennaio Berlusconi dichiara “Sanno tutti che c’è persecuzione politica da parte dei magistrati della sinistra da quando sono sceso in campo”). [2]
1983 - La Guardia di finanza indaga su Berlusconi in un'inchiesta su un traffico di droga. Nel rapporto si legge: “E’ stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane.” L'indagine è archiviata nel 1991.
1990 - La Corte d’appello di Venezia dichiara Berlusconi colpevole di falsa testimonianza, a proposito della sua iscrizione alla loggia massonica P2. Ma il reato è estinto per l'intervenuta amnistia del 1989.
1994 - Berlusconi riceve un invito a comparire presso la Procura di Milano davanti al PM Antonio Di Pietro. Nell’anno seguente è rinviato a giudizio concorso in corruzione, in seguito al versamento di tangenti ad ufficiali della Guardia di Finanza impegnati in verifiche fiscali presso quattro aziende dell'imprenditore milanese (gli episodi di sarebbero verificati nel 1989, 1991, 1992 e 1994). In primo grado il processo si conclude con una condanna a 2 anni e 9 mesi di reclusione; il giudizio di Appello lo assolve per “non aver commesso il fatto” in uno dei quattro casi, mentre per gli altri interviene la prescrizione; la Corte di Cassazione assolve l'imputato per tutti e quattro i capi d'accusa.
1998 - Berlusconi è condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione, in primo grado, per le tangenti versate al Psi di Bettino Craxi fino al 1992. E’ il cosiddetto processo “All Iberian 1”. In Cassazione, si decide per il proscioglimento dell’imputato per intervenuta prescrizione del reato.
1998 - Nato da una tranche di “All Iberian 1”, il processo “All Iberian 2”, in cui Berlusconi è imputato per falso in bilancio aggravato, si conclude nel 2005 “perché il fatto non costituisce più reato in seguito alla depenalizzazione del falso in bilancio attuata dallo stesso Governo Berlusconi, nell’ambito della riforma del diritto societario.
1998 - Berlusconi è rinviato a giudizio per il reato di falso in bilancio, in seguito al versamento “in nero” di una decina di miliardi di lire per l’acquisto del giocatore Gianluigi Lentini dal Torino al Milan. Anche in questo caso, il premier si avvantaggia della riforma approvata dal suo stesso governo che accorcia i tempi della prescrizione, portando al proscioglimento dell’imputato.
1998 - Nell’acquisto della società Medusa cinematografica, Berlusconi non mette a bilancio 10 miliardi. In primo grado è condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio. Viene poi assolto in appello e in cassazione “in forma dubitativa”, con la motivazione che, data la sua ricchezza, il premier potrebbe non essersi reso conto dell’operazione.
1999 - Berlusconi è accusato di appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio per l’acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio. Il processo si conclude in parte con un’assoluzione, in parte con la prescrizione e in parte come conseguenza di un’amnistia.
2001 - La Corte d’Appello decide di processare Berlusconi per corruzione per aver pagato i giudici di Roma in modo da ottenere una decisione a suo favore nel dirimere la questione del cosiddetto Lodo Mondadori, dal cui esito dipendeva la proprietà della casa editrice. Tale ipotesi di reato è confermata in Cassazione nel 2009: la sentenza a carattere esecutivo condanna la Fininvest a risarcire circa 750 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti.
2004 - Berlusconi è in parte assolto e in parte prosciolto per prescrizione del reato, in primo grado, in merito all’accusa di corruzione dei giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Nel 2007 la Cassazione lo assolve per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste.
I processi in cui il premier è attualmente coinvolto e che dovrebbero ripartire dopo lo stop che era stato imposto per il legittimo impedimento, sono i seguenti [6]:
-          Processo Mills. Si ipotizza l’esistenza di fondi neri, ricavati dai proventi della compravendita di diritti televisivi. Tra poco più di un anno scatterà la prescrizione. La Cassazione, affermando la responsabilità del corrotto Mills, ha accertato che il fatto storico effettivamente si verificò e questo ovviamente vale anche per il presunto corruttore (Berlusconi).
-          Processo Mediaset diritti tv. Il premier è accusato di frode fiscale. I fatti al centro della causa che risalgono fino alla data del 2005 sembrano a questo punto destinati alla prescrizione.
-          Processo Mediatrade. Berlusconi è accusato di appropriazione indebita fino al 2006 e di frode fiscale fino al 2009.
In numerose altre situazioni il premier è stato ed è tuttora indagato; ricordiamo soltanto due casi:
-          La vicenda di Trani, il cosiddetto Trani-gate, in cui il premier è accusato di aver esercitato “pressioni sull'Agcom per arrivare alla chiusura di Annozero”.
-          La vicenda della marocchina Ruby, l’unico caso (chissà perché) che sembra aver appassionato i media.
Concludiamo questo post con una frase che sicuramente al lettore parrà di aver sentito più volte in questi anni: “Quello che sto subendo è il frutto di una campagna denigratoria, è tutta una speculazione comunista, sissignori … I giudici che mi stanno perseguitando, e soprattutto X, sono tutti comunisti!. Chi è X? Vediamo se indovinate? Il Pm Ilda Boccassini, Fabio De Pasquale? No, siete fuori strada. X è l’avvocato Giorgio Ambrosoli e a pronunciare la frase era Michele Sindona, noto corruttore e bancarottiere, mandante dell’omicidio dello stesso Ambrosoli, ammazzato lui stesso, quando finalmente fu arrestato, da un noto caffè al cianuro.
[6] http://www.repubblica.it/politica/2011/01/13/news/schedda_processi-11191428/

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