domenica 3 aprile 2011

"AHI SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO, NAVE SENZA NOCCHIERO IN GRAN TEMPESTA, NON DONNA DI PROVINCE MA BORDELLO"

Il meglio del peggio del nostro "circo parlamentare"
DALL'ITALIA - Spesso in Parlamento i nostri rappresentanti dimenticano l'età che hanno e si comportano come ragazzini. A volte sono come quelli più piccoli se c'è da sovvertire il calendario giornaliero, la classica farsa del bambino che si crede più furbo degli altri. Altre si comportano come quelli un po' più grandi che, spinti da motivi anche più seri, scendono in piazza per fare i “rivoltosi”. Ma si dirà: "Siamo in Parlamento, tempio del decoro istituzionale, cosa potrà mai succedere?".
Eppure lo scorso 30 marzo, la maggioranza chiede ed ottiene di invertire l'ordine del giorno dell'Assemblea, scavalcando la discussione sulla legge comunitaria, per dare il via libera alla legge salva-premier, ovvero quella del processo breve. Inizia il putiferio. L'opposizione inizia a pensare ogni forma di ostruzionismo, mentre dai banchi del Pd partono le grida "vergogna". Dagli stessi banchi parte la richiesta di evitare il contingentamento dei tempi, che Fini approverà poco dopo [1]. Il più attivo dell'opposizione, in termini verbali, è certamente Franceschini che denuncia: “Questa è l'ultima delle vergogne, se non avete la forza morale di fermarvi, almeno provate vergogna per un'altra pagina nera della Repubblica". "Vogliono - dice Franceschini - approfittare della tragedia di Lampedusa per coprire questo fatto gravissimo". Poi si rivolge a Umberto Bossi e alla Lega. "Cosa andate a dire ai popoli padani a cui avete promesso la sicurezza? Andrete a dire che volete liberare i criminali? Il processo breve ha come unico scopo di fermare il processo Mills del presidente del Consiglio, ma le conseguenze immediate saranno che migliaia di processi rischiano la prescrizione e saranno liberati anche imputati di rapina o violenza sessuale. Ma di fronte al presidente del Consiglio le rapine e le violenze non contano e vi comportate da servitori fedeli". E di vergogna parla in Aula anche Pierferdinando Casini: "E' un provvedimento per placare le ossessioni giudiziarie del presidente del Consiglio. E' una vergogna" [1].
Ma la mattina è solo l'antipasto del pomeriggio. Le proteste fuori da Montecitorio fanno il paio con quelle all'interno. Fini sospende la seduta facendo slittare l'esame il giorno dopo. Poco prima lo scontro verbale Fini-La Russa. Il ministro si è rivolto alla terza carica dello Stato - hanno riferito i presenti in aula - levando il braccio ed esclamando "ma vaffa...". E Fini, prima di sospendere la seduta: "Non le consento di insultare la presidenza della Camera". Più tardi, riferiscono ancora fonti parlamentari, La Russa ha spiegato che non aveva inteso insultare il presidente della Camera ma che il suo gesto era rivolto a Dario Franceschini. "Curatelo", ha poi sibilato Fini ai giornalisti mentre lasciava Montecitorio [1].
Il giorno dopo, la farsa parlamentare continua e non si arriva alle mani solo perché i soggetti in questione sono muniti di giornale. Ma andiamo in ordine. A Montecitorio si sono riuniti per riprendere la votazione, siamo agli sgoccioli e mancano alcuni ministri. Con passi felini ecco arrivare dalla sala del consiglio dei Ministri, la Prestigiacomo, la Carfagna, Brunetta, Sacconi e Romano. per qualche attimo non ce la fanno ad infilare il tesserino elettronico che Fini dichiara chiusa la votazione. Rabbia, invettive e un giornale vola in testa a Fini. Alfano scaglia il suo tesserino sui banchi dell'opposizione. Una vergogna indicibile? Sì, ma c'è di peggio. Poco prima, un leghista dalla materia grigia probabilmente assente, di nome Adriano Poliedri, si scaglia contro il parlamentare Pd Ilenia Argentin, tetraplegica, dicendole che non deve chiedere la parola per protestare nei confronti di un collega, anch’esso della maggioranza, che, in precedenza, aveva ammonito bruscamente il suo assistente semplicemente per aver applaudito. Argentin risponde: “Voi sapete che io non posso applaudire e per farlo mi servono le mani di un altro” [2][3]. Incredibile.
Questa classe dirigente come può rappresentare milioni di italiani, se si comporta in questo modo? Purtroppo non è la prima volta. I precedenti sono molti, in particolare quelli di un ministro abbastanza iracondo, il signor ministro Ignazio La Russa. Aver insultato la terza carica dello Stato è solo l'ultimo dei teatrini e la migliore delle sue figuracce [4]. Delle varie, se ne prenderanno ad esempio solo tre, le più clamorose. Nel 2009, mentre il ministro era seduto al tavolino di un bar in Plaza Catalunya a Barcellona, forse aspettando la partita dell'Inter di Champions, gli si avvicina un ragazzo italiano dicendogli: "Salve Ministro (stringendogli la mano), spero che la partita le vada male, così come sta andando male il nostro Paese guidato dal suo Governo...". Una provocazione garbata, che ha avuto come risposta dal ministro: "Ed io spero che le venga un cancro" [5]. Oppure quando ha scalciato il giornalista di Annozero, Formigli [6]. Ma anche quando, sempre ad Annozero, ha insultato con la parola "vigliacco" un ragazzo che pacificamente esponeva le sue considerazioni [7]. Ma anche la volta che ha messo le mani addosso ad un giornalista freelance [8], e, per concludere, è bene ricordare la volta che disse: "Non toglieremo il crocifisso, possono anche morire" [9].
Alla luce di tutto questo una considerazione è d'obbligo: queste persone che occupano, o riscaldano, i banchi del parlamento, sono i rappresentanti di tutti i cittadini italiani. Rappresentano, ovvero devono in qualche modo dare anche l'esempio ed avere un minimo di decoro. Invece sembra un circo. Nelle piazze d'Italia ci si comporta in maniera più civile. Se fanno fatica a governare, come è palese, almeno cercassero di contenersi e salvare la faccia, almeno parzialmente. Sembrano cani sciolti in un paese allo sbando, dove anche una disabile viene insultata in parlamento. A tal proposito sorge spontanea la domanda rivolta al parlamentare che non ha capito le necessità della Argentin: se non capisce queste situazioni elementari, come può provvedere e contribuire a risolvere i problemi d'Italia?
Come disse Dante Alighieri, lui sì buon esempio di cittadino italiano: "Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di province ma bordello". Mai così attuale.

[9] http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=39513&ref=search

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