domenica 30 gennaio 2011

ALLA RICERCA DELLE CENTRALINE PERDUTE

Dove sono finite le centraline per il monitoraggio dell’aria acquistate nel lontano 2002?


DA TRANI - L’ultimo rapporto sulla qualità dell’ambiente redatto e presentato da Legambiente, evidenzia ancora una volta il problema dell’inquinamento in Italia. Il dossier “Mal’Aria 2011”, è stato redatto sulla base dei dati raccolti quotidianamente nel corso del 2010 nell’ambito della campagna “PM10 ti tengo d’occhio”: si sono esaminati i bollettini pubblicati on-line dalle ARPA (Agenzia Regionale per Protezione dell’Ambiente) di ogni regione italiana. Con la sigla PM10 si indicano le polveri sottili, altamente pericolose per l’uomo, in quanto facilmente inalabili. Queste provengono dai processi di combustione, dagli scarichi delle auto, degli impianti di riscaldamento e da quelli industriali. Il risultato delle analisi svolte è impietoso. Come riportato nell’introduzione al dossier “In Europa per respirare aria peggiore della nostra c'è solo un altro Stato dove poter andare, la Bulgaria”. Infatti, risultano essere 48 i capoluoghi di  provincia italiani ad aver superato il limite massimo previsto per legge di 50 μg/m3 per più di 35 giorni. Il numero è diminuito rispetto all’anno precedente, ma resta comunque allarmante. Ancor di più se è vero che “secondo l'Agenzia Europea per l'Ambiente tra le peggiori 30 città europee per superamenti di polveri sottili, biossido di azoto e ozono, ben 17 sono italiane.”
Per quanto riguarda la Puglia il risultato è incoraggiante, poiché per la prima volta nessuna delle nostre città si presenta nella zona rossa della classifica delle città più inquinate. La questione che, invece, allarma e fa riflettere è che in due capoluoghi di provincia pugliesi sono addirittura assenti le centraline per il monitoraggio. Oltre a Foggia, indovinate un po’ dove accade questo? Ebbene si, risposta esatta, anche a Trani non ci sono le suddette centraline. A dire la verità le centraline ci sarebbero, ma non si sa dove sono finite.
L’inizio di questa misteriosa storia risale al 2002. In quell’anno il Comune le aveva acquistate, usufruendo anche dei Finanziamenti POR Puglia, ma tra rimbalzi di competenze e la solita dose di lungimiranza, se ne sono perse le tracce. Mettiamo un po’ d’ordine.
Per i primi due anni, fino al 2004, le centraline e le relative rilevazioni sono state gestite dall’AMET, cui era stata affidata dal Comune la fase di montaggio e messa in funzione. A giugno 2005, a seguito di un’interrogazione consiliare del gruppo dei Verdi, secondo cui si era verificato uno sperpero di denaro pubblico, data l’inattività delle suddette centraline, l’allora presidente dell’AMET Alfonso Mangione sottolineava come “Il progetto di monitoraggio dei livelli di inquinamento è stato regolarmente avviato, tanto che fu anche attivato il collegamento con l'Arpa, a cui per un certo periodo sono stati forniti in tempo reale i dati rilevati. Abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare per mettere in funzione le apparecchiature e persino trovato il personale tecnico in grado di seguire questa importante attività”. Tuttavia, con una delibera del luglio 2004 era stata affidata, in via provvisoria, all’AMIU la custodia delle due stazioni mobili e, come denunciato dai Verdi, nella stessa delibera si era deciso di istituire "una banca dati che fornisca la base per una politica di sorveglianza e controllo dell'inquinamento atmosferico". In realtà, fino al 2008, l’AMIU ha affidato per due volte le apparecchiature al Dipartimento di Chimica dell’Università di Bari; ed è stato proprio questo rimbalzo di competenze a creare una discontinuità, che non ha permesso le regolari rilevazioni, le quali avrebbero dovuto garantire una quotidiana analisi della qualità dell’aria in città. Una delle due centraline era stata, inoltre, utilizzata  per il rilevamento del livello di inquinamento prodotto dalla discarica per i rifiuti solidi urbani. A partire dal 2008, però, il servizio è stato totalmente sospeso. Dove sono finite le centraline? Come mai non si è riattivato il servizio, vista l’ingente somma di denaro pubblico speso per l’acquisto delle stazioni? Non è dato saperlo. Addirittura, è dello scorso aprile la notizia che, dopo la scadenza del contratto triennale (31 dicembre 2009) stipulato con l’AMIU, vi è stata una proroga di altri 3 mesi, in cui però la voce “Monitoraggio ambientale” è stata eliminata. Tale voce prevedeva un costo di 1,73 milioni di euro. Ebbene, questi soldi sono stati destinati ad incrementare la spesa per il deposito in discarica dei rifiuti solidi urbani. In pratica si è formalmente provveduto ad eliminare una voce di spesa per un servizio mai realmente attivato. Assurdo! In un paese civile, ci si sarebbe occupati di riattivare questo importante servizio di monitoraggio. A seguito delle inevitabili polemiche, l’assessore all’ambiente Pina Chiarello aveva garantito lo stanziamento, nel bilancio successivo, dei fondi necessari alla riattivazione del sistema delle centraline, evidenziando l’intenzione di recuperare e soprattutto utilizzare” le apparecchiature in possesso dell’Università.
Al momento, ciò che è certo e che le centraline per il monitoraggio ambientale sono assenti in città. Questione molto grave per una capoluogo di provincia, che conta un alto numero di abitanti ed un elevato tasso di traffico automobilistico sulle strade, per non parlare delle fabbriche in periferia. Nella conferenza di fine anno 2010, il sindaco Giuseppe Tarantini si era affrettato a rendere noti i dati sulla qualità ambientale diffusi dal Ministero della Salute, che premiano Trani rispetto agli altri centri pugliesi. Tuttavia, senza una quotidiana e costante rilevazione, redigere un rapporto veritiero sulla qualità dell’aria in città risulta alquanto difficile. La domanda che più ci assilla è perché non ci si impegni a riattivare un utile servizio come quello del monitoraggio ambientale, pur avendo già a disposizione le apparecchiature e ci si accontenti di rilevazioni e dati parziali, svolte solo in un breve periodo di tempo. Non sarebbe più soddisfacente per un’amministrazione comunale, che vanta di aver realizzato varie piste ciclabili in città e varie zone pedonali nel centro storico, verificare la salubrità dell’aria con dati in tempo reale e sempre disponibili durante tutto l’anno?



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