domenica 7 novembre 2010

IL CALCIO A TRANI NON S’HA DA FARE


Dopo una stagione trionfale, la doccia fredda dell’abbandono del presidente

DA TRANI - La situazione del calcio a Trani, in questo periodo, sta vivendo, tanto per cambiare, una situazione paradossale. Dopo una stagione straordinaria, conclusasi con la promozione in serie D, questa annata è iniziata in maniera inaspettata, con le dimissioni del presidente barese Antonio Flora. Nonostante ciò la squadra è attualmente seconda in classifica dopo un avvio di campionato straordinario, con 6 vittorie (di cui 4 fuori casa, in cui la Fortis è ancora imbattuta), 1 pareggio e 2 sole sconfitte, un bottino che per una neopromossa in situazioni economiche molto complicate non è niente male.
Ma torniamo alle vicissitudini societarie, procedendo con ordine. Tutto iniziò dall’incontro tra il presidente Flora e il sindaco Giuseppe Tarantini del luglio scorso, molto atteso poiché dall’esito di esso si sarebbe poi deciso il futuro della società: l’esito fu più che positivo, poiché il sindaco promise a Flora che avrebbe contattato imprenditori per aiutarlo economicamente e non solo. In realtà, a metà del campionato scorso si ebbe già un incontro simile sempre con lo stesso esito: a Flora fu garantito l’ingresso in società di altre cordate. Ma le promesse non furono mantenute e l’imprenditore barese fu di fatto l’unico a guidare la società fino alla conclusione del campionato. L’entusiasmo per il magnifico cammino, conclusosi con la promozione, mise in secondo piano i problemi societari. C’è comunque da sottolineare che, nonostante fosse l’unico a reggere le sorti della società (con il determinante aiuto del Comitato Pro Trani), Flora garantì a giocatori e tecnici gli stipendi.
Forte della promessa fattagli dall’Amministrazione Comunale e fiducioso sul proseguo della sua avventura alla guida della Fortis, Flora decise di procedere all’allestimento della squadra e alla sua iscrizione al nuovo campionato nazionale di serie D (la dirigenza provò addirittura a richiedere il ripescaggio in Lega Pro, considerate le tante defezioni e fallimenti di società in questa categoria).
Dopo aver messo in piedi in poco tempo una squadra di tutto rispetto, come i risultati stanno testimoniando, a settembre, dopo poche giornate dall’inizio del campionato, la doccia fredda: Flora convoca una conferenza stampa allo stadio. Un monologo per annunciare l’abbandono della società a causa della "mancata risposta della città a tutte le nostre iniziative" [1] . Un presidente profondamente deluso e amareggiato che ne ha davvero per tutti, risparmiando solo i circa duecento ultras che hanno sempre seguito la squadra. Inaspettato, per lui, il fatto che dopo i “tutto esaurito” fatti registrare nelle gare di play-off della passata stagione, a Trani nessuno va allo stadio a vedere le partite”. In effetti i 44 abbonamenti sottoscritti sono davvero briciole per una città di circa 60000 abitanti. Le cause di tutto ciò sono molteplici: dalla crisi economica, che fa stringere la cinghia alle famiglie, le quali preferiscono rimanere a casa la domenica, alle contemporanee partite di serie A, che naturalmente attirano di più i tifosi. Inoltre, una struttura sportiva adeguata, che possa accogliere le famiglie e far passare loro una domenica pomeriggio di svago, sicuramente aiuterebbe a far registrare incassi maggiori; ma il problema stadio a Trani meriterebbe un capitolo a sé. Nella nostra città, inoltre, i ricordi dei periodi fastosi della gloriosa Polisportiva, della serie C e soprattutto della B, degli anni del boom economico in cui lo stadio si riempiva all’inverosimile, rimangono ancora nella mente degli appassionati: il rapporto squadra tifosi non è certo favorito dalle periodiche crisi societarie, dai sempre più frequenti passaggi di proprietà, dalle risalite e seguenti discese nei campionati regionali; tuttavia con l’avvento di Flora (già noto in città soprattutto per la sua straordinaria gestione del Barletta Calcio di alcuni anni fa) tutti speravano nell’inizio dell’ascesa definitiva nel calcio che conta. Ma a Trani fare calcio è veramente molto complicato.
In conferenza Flora parla anche del suo rapporto col sindaco, il quale "promise dal primo giorno che, salendo dall’Eccellenza, si sarebbero trovati i giusti aiuti finanziari per proseguire". Ma, secondo quanto dice il presidente, gli unici veri contributi, come accennato all’inizio, sono stati i 60.000 € raccolti dal Comitato Pro Trani. Più volte è stato tentato a lasciare nel corso della passata stagione, ma l’entusiasmo generale l'ha "portato a sganciare altri 440mila euro miei, solo miei". Per il resto solo parole e promesse. L’attacco è rivolto, non tanto a Tarantini, quanto agli imprenditori contattati in estate: a squadra allestita e iscritta al campionato dei vari imprenditori che avevano dato l’assenso a contribuire (si parla anche di Matarrese, con il quale dell’ambito dell’accordo sull’apertura della cementeria in città, si era concordato un aiuto anche in termini di giocatori del suo Bari da prestare alla Fortis) non si è avuta più traccia. Flora loda il solo Nicola Veronico, il quale ha fornito un contributo pari a 20.000 €. La situazione vergognosa è proprio questa: perché gli imprenditori contattati in estate sono scomparsi al momento di trasformare in moneta quanto promesso a parole? E’ noto che da tempo i precedenti presidenti più volte hanno cercato aiuti da imprenditori tranesi, ma nessuno si è mai avvicinato alla squadra, se non in alcune sporadiche occasioni. Anche in tal caso, i motivi economici hanno un ruolo preponderante: in categorie superiori squadre anche blasonate stanno attraversando o hanno attraversato crisi societarie ben più gravi. Ma gli accordi, anche se solo verbali, vanno comunque rispettati, pur essendo comprensibili i dubbi che può provocare l’ingresso in un mondo, come quello del calcio, finanziariamente molto dispendioso; tuttavia, appare incomprensibile il fatto che alle continue sollecitazioni di Flora non ha più risposto nessuno, tutti spariti.
E la squadra come ha appreso la notizie di tale disimpegno? Come rivela lo stesso Flora, molto male: "La Fortezza [ fiore all’occhiello della campagna acquisti ed ex giocatore del Bari, ndr] ha sbattuto la porta e non so se ritornerà, altri si lamentano, altri sono ancora convinti che si possa trovare una soluzione e già si dicono pronti a ridursi gli stipendi […] L’allenatore ha ricevuto il danno maggiore, perché perde un anno ". A posteriori si può dire che la squadra ha reagito alla grande, collezionando risultati insperati, ma a dicembre, quando si riapriranno le liste del mercato, c’è da aspettarsi una diaspora: allora chiunque potrà fare le proprie scelte. La squadra è stata affidata al direttore sportivo prima e ad Alberto Altieri, del Comitato Pro Trani, poi, col compito arduo di traghettare la squadra fino a fine stagione e, nello stesso tempo, trovare cordate disposte ad entrare in società.[2] E Flora? Durante la conferenza stampa si è detto disposto a lasciare la società ad altri, anche a parametro zero, e si è detto molto deluso dalle voci circolate in città di un suo disimpegno dovuto alla volontà di intraprendere una nuova avventura in un’altra società (si parla del Fasano[3]), circostanza questa negata da Flora. Tuttavia nella giornata di ieri sono state rese note due notizie che, se confermate, dovrebbero provocare molte critiche e discussioni, soprattutto tra gli appassionati. Secondo quanto riportato da Radiobombo.com, infatti, Flora sarebbe già proprietario del Fasano e avrebbe rimesso la società nelle mani del sindaco, un mese prima rispetto alla data di apertura delle liste, tradendo di fatto tifosi e città.[4] Dando un’occhiata ai commenti apparsi sul web in calce alla notizia, si nota la rabbia dei tranesi. Ed infatti questa novità lascia veramente a bocca aperta e, se confermata, metterebbe in cattiva luce l’ormai ex presidente, destinato comunque a rimanere nei cuori degli appassionati. Ora toccherà ad Altieri e al sindaco il compito di mettere insieme una nuova società. L'impegno è ancora più arduo se è vero che, sempre secondo Radiobombo.com, Flora avrebbe chiesto 50.000 € (cifra che potrebbe anche raddoppiare) che se non saranno versati da un nuovo futuro proprietario, porterebbero al ritiro dal campionato e alla definitiva dipartita della squadra.[5] Altro che cessione a costo zero!
Si apre, così, per il calcio tranese un periodo ancora più buio del precedente e se non verrà trovata subito una soluzione assisteremo all’ennesima tragedia calcistica per la nostra città, in cui evidentemente il calcio e lo sport in generale non ricoprono un posto d’onore nei nostri pensieri.
Ora non ci resta che attendere il comunicato ufficiale del presidente dimissionario e auspicare in un forte intervento dell’Amministrazione comunale a favore di una risoluzione di questo problema; non basta più, infatti, proclamare l’amore per il calcio e la Fortis, più volte enfatizzato anche dal sindaco: è necessario intervenire coi fatti, agendo concretamente, coinvolgendo direttamente anche la cittadinanza, per riportare il calcio tranese ai livelli che esso merita e far riacquistare il lustro che lo ha caratterizzato a metà del secolo scorso.




Per il video della conferenza stampa di Flora:

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