venerdì 19 novembre 2010

CONCORSO ALLA PROVINCIA BAT… POLEMICHE A TEMPO INDETERMINATO

Si scatena la bufera: denunciate irregolarità e poca trasparenza

DA TRANI - Lo scorso 7 settembre è stato indetto il primo concorso pubblico dalla nuova Provincia di Barletta-Andria-Trani, per la copertura di 23 posti con categoria e professionalità diverse. [1] Questo, tanto per cambiare, è stato accompagnato da mille polemiche, fomentate dai partiti d’opposizione presenti in Consiglio Provinciale.
Ma andiamo con ordine. Pochi giorni dopo il termine ultimo per la presentazione delle domande di accesso alle prove selettive, alcuni organi di stampa avevano già denunciato la scarsa pubblicità legata agli avvisi pubblici, con i quali venivano presentati i bandi per l’accesso ai test. Puntuale era arrivata la replica del Consigliere Provinciale con delega alle Risorse Umane Pietro d’Addato, il quale affermava che le procedure di pubblicità erano state attuate secondo la Legge e ricordava come "già nello scorso mese di luglio il nostro ente diramò una nota stampa con la quale si anticipavano le imminenti procedure concorsuali". [2]
La bufera scoppia pochi giorni dopo, quando il gruppo consigliare di opposizione, guidato da Andrea Patruno del PD e Bernardo Lodispoto de I Socialisti, e di cui fanno parte altri quattro consiglieri, ha indetto una conferenza stampa per denunciare alcune irregolarità circa la preparazione e lo svolgimento dei test. Il concorso,iniziato il 3 novembre e terminato l’8 dello stesso mese, ha visto la partecipazione di 7.425 iscritti, di cui solo 23, entro il 31 dicembre prossimo, saranno assunti dalla Provincia a tempo indeterminato. E’ proprio sul brevissimo tempo che intercorre tra la pubblicazione del bando e la conclusione del concorso, giustificato dalla Direzione Generale dal fatto che oltre la data del 31/12 esso verrebbe vanificato dalla Legge Brunetta, che i partiti di opposizione puntano il dito. In particolare il gruppo consigliare critica sia l’organizzazione delle prove sia la modalità di svolgimento.
Innanzitutto è stato definito esiguo il tempo dedicato alla individuazione, tramite bando di gara, della società adibita al controllo e alla esecuzione delle prove. Questo non avrebbe garantito una più ampia partecipazione e non avrebbe permesso di confrontare un numero maggiore di offerte, per poter poi scegliere quella più vantaggiosa.[3] Il consigliere Patruno spiega, a corrieredelmezzogiorno.it, come la società scelta, la Cnipec di Genova, sia stata selezionata tramite una gara con il sistema dell’offerta economica più vantaggiosa, il sistema in teoria migliore ("attribuisce il 65% del punteggio ai requisiti tecnici e non economici proposti"); ma ciò che viene criticato è il fatto che le cose non si siano svolte in questo modo, in quanto ad esempio "al criterio della trasparenza è stato attribuito solo un quinto dei punti". Inoltre l’azienda ha messo a disposizione un numero di addetti fisso, non proporzionale al numero dei candidati da seguire durante i test. [4]
E se è vero che, come si evince da uno studio particolareggiato svolto dal gruppo suddetto, alla ditta assegnataria sia stato dato un punteggio inferiore alla seconda offerente, tutto ciò è davvero grave e potrebbe invalidare il concorso stesso. Oltre alla poca trasparenza per quanto riguarda l’assegnazione del compito di organizzare le selezioni, sono state fortemente criticate le modalità di preselezione: infatti dei 7.425 iscritti solo un numero di candidati pari a 10 volte i posti a disposizione saranno ammessi alle prove successive e determinanti per il risultato finale(due scritte e una orale). Un criterio ritenuto assurdo dal centrosinistra, anche alla luce del fatto che la Provincia ha incassato 76.700 € dalle quote di iscrizione al concorso (pari a 10,33 € per ogni domanda presentata). [3] [4] Ma non è finita qui: secondo l’opposizione, parte dei 30 quesiti sottoposti ai candidati avrebbero potuto essere resi pubblici e si sarebbe dovuto garantire un più lungo periodo di preparazione alla prova. Infatti, sempre secondo la minoranza, molti Enti pubblici adottano, per i concorsi, procedure di garanzia, trasparenza e correttezza. [3]
Alla luce di tutte queste presunte irregolarità il gruppo consigliare ha chiesto la sospensione della preselezione e la rivisitazione della procedura di gara attuata, dando voce alle "numerose e reiterate proteste di ragazze e ragazzi esclusi a vario titolo dai concorsi pubblici indetti dalla Provincia". Anche per questo le opposizioni hanno intrapreso una battaglia legale, tramite una class action, contro la Provincia; una azione collettiva completamente gratuita, per tutelare la trasparenza e la correttezza nei concorsi pubblici. I consiglieri hanno invitato, nei giorni scorsi, tutti coloro che si ritengono coinvolti a sottoscrivere, con la massima tempestività dati i tempi molto ridotti, il ricorso prodotto dinanzi al Tar. L’opposizione inoltre si farà carico di ogni spesa legale. [5]
Ovviamente, dopo tutte queste polemiche, sono arrivate anche le risposte e i chiarimenti da parte della Provincia. A parlare è stato il già citato consigliere d’Addato, il quale, oltre a criticare l’opposizione, rea di impedire l’assunzione del personale di cui il nuovo Ente ha bisogno, afferma come tutte le procedure siano state eseguite secondo la legge. A proposito della trasparenza, sottolinea come i risultati della preselezione siano stati pubblicati in tempo reale, permettendo ai candidati di controllare on-line gli elaborati e verificando eventuali disfunzioni nelle correzioni. Inoltre, a chi critica la mancanza sul sito della Provincia BAT di un link per collegarsi al sito della società gestente la selezione, risponde come esso sia presente già dall’11 novembre e accessibile a tutti. Infine si chiede "Cosa avrebbe dovuto fare di più nell’interesse collettivo una Pubblica Amministrazione in una procedura comunque molto complessa?". [6]
In tutto questo polverone ovviamente a rimetterci sono i giovani candidati partecipanti al concorso: in un periodo in cui per i ragazzi è estremamente difficile entrare nel mondo del lavoro, tutte queste polemiche sicuramente non fanno bene. Se aggiungiamo il fatto di come siano rari concorsi del genere negli enti pubblici, soprattutto qui al sud, ci si chiede come i giovani oggigiorno possano avere fiducia sul proprio futuro. In questo caso sarebbe importante raggiungere un accordo, scongiurando ulteriori danni a chi ha partecipato alla selezione e a chi si è impegnato per superarla. Anche perché a differenza di precedenti concorsi, saliti agli onori della cronaca per i deprecabili comportamenti di parte dei candidati (basti pensare alle prove di ammissione alle facoltà di medicina all’Università di Bari di alcuni anni fa), in questo eventuali irregolarità sarebbero da attribuire unicamente a chi lo ha organizzato.


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