domenica 10 aprile 2011

IL “TESORO” DI PIAZZA LONGOBARDI (PARTE QUARTA)

Pulcinella e i suoi segreti
DA TRANI – Come i lettori di questo blog certamente sapranno, nelle ultime due settimane, il caso dei possibili scavi archeologici in Piazza Longobardi, evidenziato nei nostri precedenti post, ha animato il dibattito politico tranese. La questione riguarda l’opportunità che potrebbero offrire i lavori di sistemazione di Piazza Longobardi: sarebbero un’ottima chance (forse l’ultima) per riscoprire sotto il manto stradale le tracce di un intero antichissimo quartiere che andò in gran parte distrutto nel saccheggio francese del 1799, ma di cui potremmo ritrovare tracce importanti, soprattutto in relazione alle chiese di S. Maria dell’Annunziata e di S. Toma, antiche di almeno sei secoli. Secondo quanto afferma il segretario FdS Cosimo Nennaparte delle tracce strutturali della cripta dell’antica chiesa [dell’Annunziata, nda], come ricorda la gente del posto, furono parzialmente ricoperte dal cemento” durante i lavori di sistemazione della piazza “nel 1979-80 (mese più, mese meno)”. [1]
Il 30 Marzo l’intervento della Soprintendenza è arrivato come un fulmine a ciel sereno sul cantiere della piazza in cui si sarebbe chiesto al Comune la presenza di personale per la verifica delle escavazioni compiute. Tempestivamente l’Ufficio tecnico comunale replicava che “le escavazioni non hanno superato soglia dei 50 centimetri sotto la quota stradale, tanto è vero che si è rispettato il limite di lavori, autorizzati, compiuti nel in quel sito nel 1980”. [2] Da notare che se fosse vero che nel 1980 si scavò solo per 50 centimetri, sarebbe stato impossibile ritrovare la cripta della chiesa, come afferma invece Nenna. Dei due, Nenna o l’Ufficio Tecnico, uno non è bene informato. Chi? Ma andiamo avanti: la dottoressa Daniela Tanzella, responsabile alla Soprintendenza per le aree del litorale Adriatico e del Salento, controreplicava "Le disposizioni della Soprintendenza prevedevano la sorveglianza archeologica, qualora si fossero effettuati scavi anche solo di 50 cm, mentre il comune ha permesso gli scavi, e quindi l'avanzamento dei lavori contro il volere della Soprintendenza. […] Nel frattempo, si attende l'ordinanza del Ministero". [3] A questo punto l'assessore ai Lavori Pubblici Pietro Di Savino precisava: “Sono state scavate buche di massimo 35 centimetri e non si tratta di veri e propri scavi ma solo di una piantumazione al di sotto dei 50 centimetri”. Ma questa versione contrastava con quella nota alla Sovrintendenza: “Sappiamo - ha riferito la dott.ssa Tanzella - che sono state scavate diciotto buche di un metro di profondità e altrettanto larghe. […] La nostra intenzione era di approfittare di questi lavori da parte del Comune per verificare cosa ci fosse realmente sotto piazza Campo dei Longobardi”. Come mai questa disparità di versioni; anche in questo caso tra i due soggetti, ce n’è certamente uno male informato. [4]
Il sindaco Giuseppe Tarantini non ha dubbi e accusa la Soprintendenza: “Questo è ostruzionismo”. [5] Ma che interesse avrebbe la Soprintendenza a ostacolare la realizzazione di un’opera pubblica a Trani? Tutto lascia pensare piuttosto che la Soprintendenza stia semplicemente facendo il suo lavoro, forse un po’ in ritardo, ma ciò non toglie che l’intervento sia pienamente legittimo e quanto mai opportuno. Non sembrano avere invece giustificazioni i modi psuedo-intimidatori dell’Amministrazione Comunale; l’assessore Di Savino per esempio afferma: “Questo sembra tanto solo un tentativo di disturbo da parte di qualcuno che dovrà dare dimostrazioni oppure risponderà di conseguenza”. [4] Ma ciò che, più di ogni altra cosa, lascia perplessi è che il primo cittadino sapeva della ricchezza del sottosuolo di Piazza Longobardi, infatti ha dichiarato: “Che in piazza Longobardi ci fosse una chiesa sotto è il segreto di Pulcinella”. [5] Ma allora, se ne era a conoscenza, avrebbe potuto e dovuto essere proprio lui a sollecitare l’intervento della Soprintendenza, se non altro per una verifica preliminare per l’eventuale scavo. Invece ha taciuto, perché?
D’altronde dalla Gazzetta del Mezzogiorno dell’8 aprile, apprendiamo dal dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale, Giuseppe Affatato, che l’Amministrazione ha taciuto anche sugli scavi compiuti nel 2006 a Lido Marechiaro: “Quando stavamo realizzando il nuovo lido, una segnalazione alla Soprintendenza, nata dal ritrovamento di un coccio di presunta epoca romana, ci costrinse a spendere 80mila euro”. [6] Ma perché lo apprendiamo solo ora? Per convincere i cittadini che è inutile scavare in Piazza Longobardi? Come il 99.99% dei cittadini tranesi, anche noi non abbiamo dettagli in merito alla questione di Lido Marechiaro. Ma, a occhio e croce, la situazione che si presenta ora appare decisamente diversa: sui ritrovamenti possibili in Piazza Longobardi, esistono prove storiche abbastanza concrete, come ha riconosciuto lo stesso Tarantini. Un’altra domanda sorge spontanea: perché fino ad oggi si è taciuto sugli scavi a Lido Marechiaro? Forse si trattava anche in quel caso di un “segreto di Pulcinella”? Certo, se si è speso tanto denaro pubblico, la notizia avrebbe dovuto essere nota a tutti i cittadini, invece lo veniamo a sapere ora e male: che cosa è stato trovato realmente? Un coccio? Di che natura? Dove si trova ora? Chissà che non si trattasse di una testimonianza preziosissima: spesso piccoli dettagli possono costringere a riscrivere interi libri di storia, e in questo caso, quei soldi sarebbero stati ben spesi. Ma la questione è anche un’altra: chi ha sborsato quegli 80mila euro? Il Comune? La Soprintendenza? Perché in quel caso non si è fatto nulla per evitare di spendere un patrimonio ed ora, invece, si cerca di nascondere, prima, e ostacolare in tutti i modi, poi, la possibilità di uno scavo basato su documentazioni attendibili e peraltro note allo stesso primo cittadino? Quali interessi possono essere considerati preminenti rispetto ad un ritrovamento archeologico di questo genere in Piazza Longobardi?
Il sindaco poi, a nostro modesto parere, commette un clamoroso autogol citando tre esempi che, a suo dire, dimostrerebbero che “a noi dell’aspetto archeologico interessa sempre moltissimo”: palazzo Carcano, la villa romana, il monastero di Colonna.
A palazzo Carcano, dove già nel lontano 1996, nel progetto redatto dalla Soprintendenza per la ristrutturazione dell'immobile, erano previsti degli importi per scavi archeologici, mentre attualmente non si capisce se e quando i lavori si concluderanno definitivamente, mentre l’antico palazzo (di fronte al Castello Svevo) sembra ormai ridotto ad un rudere.
La villa romana è un importantissimo quanto antichissimo edificio di cui alcune tracce sono state ritrovate durante i lavori alla seconda spiaggia, prontamente “insabbiate”, è il caso di dirlo, senza che si dispongano ulteriori scavi.
Per quanto riguarda invece il Monastero di Colonna, per il quale, ad onor del vero, va riconosciuto a questa Amministrazione l’ottenimento di fondi per quattro milioni di euro per la costruzione di un Parco Archeologico nel Febbraio 2010, attualmente la situazione pare giunta in una condizione di stallo. [7]
Un altro aspetto interessante per la vicenda di Piazza Longobardi: nessuno ha ritenuto opportuno evidenziare la possibilità degli scavi, prima del nostro blog. Perché? Se si trattava di un “segreto di Pulcinella”, perché nessuno ne ha parlato? Eppure il fatto deve avere una certa rilevanza se ha suscitato l’interesse della Soprintendenza. Perché nessuna delle varie associazioni culturali tranesi ha fatto presente questa eventualità? Perché tuttora non fanno sentire la propria autorevole voce in capitolo? Anche i politici di opposizione, ad eccezione del già citato Cosimo Nenna (FdS) e dell’efficace intervento di Sebastiano De Feudis (IdV) [8], sono stati praticamente in silenzio. Nel PD, per esempio, solo Tommaso Laurora, ha fatto brevemente riferimento alla questione [9]. Forse attendono la decisione definitiva della Soprintendenza. Anche i giornalisti locali non sono stati in grado di evidenziare il problema prima dell’intervento della Soprintendenza, fatta eccezione per Donato De Ceglie su “Il Giornale di Trani”.
Speriamo che la vicenda sia trattata con maggiore chiarezza a seguito della decisione della Soprintendenza, che potrebbe arrivare dopo il sopralluogo di Lunedì 11 in coordinamento con i carabinieri del nucleo tutela. Se si dovessero disporre gli scavi, sarebbe certamente giusto e sensato, come evidenzia Affatato [5], fare preliminarmente delle indagini, onde evitare un’inutile sperpero di denaro pubblico; tuttavia tutto lascia presagire che se gli scavi si faranno emergeranno reperti importantissimi, se non altro dal punto di vista storico. Quanto ai finanziamenti degli scavi forse l’Amministrazione Comunale potrebbe cercare di ottenere fondi da enti pubblici o privati, dal Ministero, dall’Unione Europea: probabilmente dovremo sborsare qualcosa anche di tasca nostra, così come già stiamo sborsando dal nostro portafoglio il denaro per la ristrutturazione della piazza. Ma una città che vuole diventare polo di attrazione turistica deve mettere in conto anche questo. Si tratta di una scelta di “campo”, è il caso di dirlo: Trani deve decidere se vuole restare sempre più una piccola realtà che attrae al più  qualche comitiva di andriesi e coratini il sabato sera (sono i benvenuti, per carità!) oppure se vuole investire oggi per inserirsi nel circuito culturale e turistico nazionale e (perché no?) internazionale. Che le nostre bellezze artistiche e storiche abbiano le potenzialità per rendere possibile questo salto di qualità, noi ne siamo convinti, come anche crediamo gran parte dei cittadini tranesi. E l’Amministrazione Comunale?

[6] N. Aurora, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 8 Aprile 2006.
[9]http://www.radiobombo.com/news/47657/trani/mercato-e-dintorni-laurora-pd-ma-che-maggioranza-e-questa-

1 commento:

  1. "Un altro aspetto interessante per la vicenda di Piazza Longobardi: nessuno ha ritenuto opportuno evidenziare la possibilità degli scavi, prima del nostro blog. Perché? Se si trattava di un “segreto di Pulcinella”, perché nessuno ne ha parlato? Eppure il fatto deve avere una certa rilevanza se ha suscitato l’interesse della Soprintendenza. Perché nessuna delle varie associazioni culturali tranesi ha fatto presente questa eventualità? Perché tuttora non fanno sentire la propria autorevole voce in capitolo? " Devo correggervi, il primo in assoluto ad averne parlato è il sottoscritto. Vedere questo link http://www.traniweb.it/community/centoidee/index.asp?lettera=11729 datato 21/1/2010 Cordiali saluti Francesco Galantino

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