sabato 11 dicembre 2010

TRANI SI AGGIUDICA LA PROVA DEL CUOCO

Ottenuta l'attivazione dell'Istituto alberghiero in città
DA TRANITrani ha richiesto e ottenuto che in città fosse istituito un indirizzo scolastico, che si occupi di turismo nel settore alberghiero. [1] Risultato senza dubbio positivo, raggiunto dopo anni di richieste inviate alla Provincia di Bari, prima, e alla nuova Sesta Provincia, poi.
L'amministrazione comunale e i consiglieri provinciali tranesi hanno fatto leva sul fatto che la nostra città, fin dalla realizzazione dello statuto della Bat, sia stata riconosciuta come polo turistico e centro strategico del territorio. Molteplici sono, inoltre, le opportunità lavorative che futuri diplomati in questo indirizzo potrebbero sfruttare a Trani, la quale ancora, nonostante tutto, continua a essere meta di migliaia di turisti ogni anno. Non a caso, la sede proposta per l'alberghiero è l'ex convitto dei Barnabiti, in piazza Plebiscito, nelle cui vicinanze sorge uno degli alberghi più importanti in città, il San Paolo. Nella lettera inviata dal sindaco Giuseppe Tarantini ai vertici della provincia di Barletta-Andria-Trani egli afferma come “vi sarebbero delle ottime possibilità di creare sinergie tra impresa e scuola, proprio in questo settore” e come Trani sia una sede ideale “per la centralità della posizione rispetto alle altre città della Bat che potrebbero usare Trani come vera e propria officina di formazione nel settore del turismo e della promozione culturale territorio”. [2] La realizzazione di un nuovo istituto scolastico nella nostra città è senza dubbio positiva anche perchè a Trani l'offerta scolastica a livello di studi superiori non è eccezionale, nel confronto con i paesi limitrofi; i tre licei, scientifico, classico e psicopedagogico, l'ITC e l'Istituto Professionale, non possono considerarsi sufficienti per una città di più di 50.000 abitanti: molti sono, infatti, i giovani tranesi costretti a “emigrare” già a 15 anni in altre città per frequentare la scuola superiore.
Ovviamente, la notizia è stata commentata con molta, forse troppa, enfasi dai consiglieri provinciali tranesi del Pdl , da Corrado a Di Modugno a Riserbato, oltre che dal sindaco Tarantini [1]. Ma le polemiche non mancano. Queste arrivano dalle città vicine che ospitano già un istituto alberghiero, Margherita di Savoia e Molfetta. I più scatenati sono i consiglieri di opposizione del comune delle saline, che considerano l'attivazione dell'alberghiero a Trani come un secondo scippo, dopo la mancata assegnazione del polo turistico, proprio a favore della nostra città. Infatti, secondo il consigliere provinciale margheritano Bernardo Lodispoto, istituire lo stesso polo scolastico a distanza di pochi chilometri potrebbe penalizzare l'istituto presente in città. Il consigliere spera che il sindaco Gabriella Carlucci prenda contatti con la Regione Puglia (in ogni caso ultimo ente a decidere circa l'apertura delle scuole) per impedire tutto ciò, ma nello stesso tempo si domanda sarcasticamente se “potrà mai l'onorevole Carlucci mettersi contro gli interessi di Trani, città capofila del collegio in cui è stata eletta alla Camera?” [3]. In effetti, non ha tutti i torti, in quanto non si ha notizia di iniziative di questo tipo da parte dell'amministrazione comunale margheritana. Polemico è anche il consigliere regionale dei Socialisti in Sinistra e Libertà Franco Pastore: egli sottolinea che l'alberghiero a Margherita esiste dal 1998 e conta circa 900 studenti, di cui circa la metà provenienti dai tre co-capoluoghi, e si chiede cosa accadrebbe a quell'istituto se di dovesse dimezzare l'utenza. Bisognerebbe, al contrario, secondo Pastore, “riequilibrare l'offerta formativa sul territorio, prevedendo eventuali integrazioni ed evitando interferenze e sovrapposizioni” [4].
L'ufficialità della futura apertura dell'alberghiero a Trani è stata accompagnata dalla notizia dell'assegnazione per la nostra città degli uffici provinciali di diverse ripartizioni: servizi sociali, formazione professionale, cultura e turismo e polizia provinciale, i quali verranno posti nei locali dell'ex asilo in via de Gemmis ed in alcuni locali privati del palazzo Verdemare (a cui sono destinate anche le nuove aule del Liceo Classico). Grande enfasi è stata riservata a queste due notizie dalle testate giornalistiche cittadine: traniweb.it parla addirittura di Trani che fa ”incetta di uffici” [5]. Con tutto il rispetto che meritano questi uffici provinciali, forse ci si dimentica come Trani non sia mai stata presa in considerazione per l'eventuale assegnazione di enti provinciali ben più importanti; la nostra amministrazione non ha mai combattuto fino in fondo per questa causa, lasciando qualsivoglia tenzone agli altri due co-capoluoghi. E alla fine Trani ci ha “guadagnato” solo il Comando Provinciale dei Carabinieri e il Tribunale (tra l'altro già da tempo presente in città e uno tra i più importanti nel sud Italia). Quindi enfatizzare troppo questi risultati non ci sembra opportuno, anche perchè Trani avrebbe meritato uffici ben più prestigiosi, viste le numerose potenziali sedi, rappresentate dai palazzi storici del nostro centro storico. Il “colpo da novanta” (come lo definisce traniweb.it [5]) sarebbe l'assegnazione della sede della Asl ma, tanto per complicare le cose, c'è da dirimere un contenzioso con la Asl stessa. Ma tutto ciò meriterebbe un capitolo a sé, viste le innumerevoli polemiche, tra le varie amministrazioni, che hanno caratterizzato i primi mesi della nuova provincia.
Non ci resta che chiederci se basterà il nuovo alberghiero a far risaltare un po' di più il ruolo di Trani nella sesta provincia? La nostra città tornerà ad assumere il prestigio di un tempo? O dovremo ancora ascoltare parole, come quelle che il nostro sindaco rilasciò a “Report” qualche tempo fa, circa la volontà di ospitare uffici provinciali in città? [6]










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