sabato 4 dicembre 2010

E' BELLO CAMMINARE IN QUESTA VALLE DI AMIANTO

Ennesima segnalazione di Legambiente di siti contaminati nel territorio di Trani

DA TRANI - In questi giorni si è assistito in città a una nuova iniziativa di Legambiente e, si sa, quando questa associazione interviene è sempre perchè c'è qualcosa di oscuro all'orizzonte : infatti tramite il suo presidente, Pierluigi Colangelo, il circolo tranese ha presentato al Comune una mappa dettagliata (con tanto di coordinate e foto dei siti incriminati) riportante le zone in cui vi è presenza di amianto.[1] [2] Dando un'occhiata a questa lista, pubblicata on-line [3], c'è di che preoccuparsi. Più volte sono riportate contrade nella zona nord della città, ma anche le altre zone periferiche non sono immuni. La cosa più vergognosa è che tra i siti denunciati vi sono anche zone residenziali (come ad esempio zona Pozzo Piano, nei pressi del ponte ferroviario) e, addirittura, via Alberolongo, dove è presente una scuola materna. Solo negli ultimi mesi ci sono state tantissime segnalazioni come questa, sia da parte di Legambiente sia dei volontari della Folgore, ma solo in rari casi si è provveduto alla bonifica dei siti segnalati. Anzi, la Folgore accusa l'amministrazione comunale di immobilismo: in una dichiarazione riportata da traniweb.it il 2 ottobre scorso [4], l'ispettore regionale del Nucleo operativo a Guardia Ambientale e Protezione Civile Folgore Nunzio Di Lauro, denunciava come alle loro sollecitazioni l'assessore all'ambiente Pina Chiarello rispondeva che “non è in suo potere autorizzare simile attività di rimozione, in quanto tale processo soggiace ad una complessa ed articolata procedura”. Dunque, a quanto pare, l'amministrazione ha sottovalutato le numerose segnalazioni arrivate in questi mesi. Come è possibile non rendersi conto della gravità della situazione? Di Lauro sarcasticamente spera che “che all'interno dell'amministrazione comunale di Trani si riesca a reperire uno o più soggetti che abbiano il potere di autorizzare l'espletamento di tale processo dalla complessa ed articolata procedura, pregando i cittadini tranesi di non contrarre le patologie maligne provocate dall’amianto”. E' noto a tutti, infatti, che respirare anche solo una fibra di amianto può provocare patologie mortali, dai nomi già di per sé spaventosi, come l'asbestosi, la fibrosi e il tumore polmonari, il mesotelioma pleurico e altre; figuriamoci se ci si espone a inalazioni prolungate nel tempo. Nei siti segnalati vi è una enorme quantità di lastre, tubi, cisterne e pannelli di eternit, in condizioni pessime, quindi ancora più pericolose. Infatti, le fibre vengono rilasciate dai manufatti dopo che essi hanno subito rotture e danneggiamenti, causati nel tempo da agenti atmosferici e altri fattori. E' ormai prassi comune (dopo la Legge del 27 marzo 1992 n.257 che vieta l'utilizzo di questo materiale per qualsivoglia realizzazione [5]) sostituire le coperture in amianto dei vecchi capannoni industriali e abbandonare tali lastre nel primo posto che capita, nelle campagne, sotto i ponti, nelle discariche abusive, in riva al mare, come accade in zona Boccadoro. Oltre a questo, nel nostro territorio vi è la presenza di capannoni abbandonati, dove ovviamente le coperture sono ancora lì, a subire un processo di deterioramento graduale, ma pericolosissimo.
L'amianto è solo uno dei materiali, dannosi per la salute di tutti, che si possono trovare nelle discariche di rifiuti speciali, improvvisate sul ciglio delle strade di campagna. Durante l'estate scorsa la Folgore rinvenne lungo la costa alle spalle delle segherie nella zona industriale, per un tratto di 400m, “un ingente quantitativo di rifiuti abbandonati e scaricati illegalmente”. La lista di rifiuti fa rabbrividire: si va dalle lattine vuote di solventi infiammabili alle batterie esauste, dai monitor alle TV, dai vetri rotti ai residui di materiali incendiati, per non parlare dei materiali di scarto edili, di carrozzeria, pneumatici e siringhe. Il tutto nelle vicinanze dei bagnanti che raggiungevano il mare, facendo lo slalom tra questi cumuli. Troppo facile e conveniente per alcuni imprenditori e artigiani scaricare i propri rifiuti nei terreni in periferia senza pagare un soldo per lo smaltimento regolare. Ancora Di Lauro della Folgore, nel corso di questo sopralluogo estivo, spiegava come “tutti i cittadini hanno il diritto di essere informati ed indirizzati per un corretto comportamento in materia di soluzioni per lo smaltimento di qualsiasi tipo di rifiuto domestico, artigianale e industriale, così da evitare ed abbandonare l’abitudinaria tendenza alla discarica abusiva e selvaggia”. [6]
In realtà, qualche iniziativa contro l'amianto nel tempo c'è stata: la nuova Provincia BAT ha aderito al progetto Bat, provincia eternit free di Legambiente e AzzeroCO2, per favorire la sostituzione delle coperture in amianto con pannelli fotovoltaici. Le aziende, secondo il protocollo d'intesa sottoscritto nell'agosto scorso, saranno informate sulla fruizione di incentivi statali e locali per provvedere a tale sostituzione [7]. Ma visti i risultati, almeno qui a Trani, a quattro mesi dall'accordo non c'è da gioire. Al contrario, c'è da sperare che nei prossimi mesi tale iniziativa vada in porto. Non certo come quella che avrebbe dovuto seguire il convegno Amianto, che fare, svoltosi nel settembre 2004 e organizzato dall'amministrazione comunale e dall'associazione Kronos: in quella sede ci si impegnava a predisporre “un piano che dovrà dapprima favorire un censimento dei siti a rischio per la salute propria ed altrui. Successivamente, di concerto con la municipalizzata Amiu, si provvederà a favorire la bonifica e lo smaltimento di amianto degradato”. Addirittura si parlava di “bonus da riconoscere a fronte dei successivi versamenti dell’Ici”. Tutte belle parole, ma nei fatti l'unico atto concreto a seguito del convegno fu la redazione di un questionario ambientale di Agenda21 [8]. L'amianto è ancora tutto lì.
Insomma, ancora una volta l'ambiente è al centro della discussione in città, ma ciò che più preoccupa è che lo è ancora una volta per segnalare aspetti negativi e non certo per un'iniziativa a sua tutela. Ancora una volta le positive iniziative di Legambiente e della Folgore (e meno male che ci pensano loro!) denunciano lo stato di degrado in cui versano le strade delle nostre campagne. A quanto pare, tuttavia, l'amministrazione e gli enti preposti (tra cui non vi è l'Amiu, in quanto i suoi uomini non sono specializzati nella raccolta di amianto e nella successiva bonifica) hanno smesso di fare orecchie da mercante se è vero che, come riporta il numero odierno di PrimaPaginaBat [9], si è immediatamente corso ai ripari. Infatti, l'assessore alla Polizia Municipale Giuseppe Paolillo e il comandante Antonio Modugno hanno predisposto i dovuti controlli, mettendo in campo tutte le forze disponibili e considerando (finalmente!) questa questione una priorità.
Non ci resta che sperare che sia la volta buona e di non rivedere più le vergognose immagini delle nostre campagne (e non solo) deturpate dall'amianto, ma anche di poter assistere ad iniziative serie di intervento contro tutti coloro che abbandonano rifiuti di qualunque tipo sul ciglio delle nostre strade: convegni e questionari non sono più sufficienti.


[9]Numero del 04/12/2010 di PrimaPaginaBat 

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