domenica 27 febbraio 2011

A TRANI L’OTTAVA MERAVIGLIA DEL MONDO


In via Istria sta per nascere il primo esemplare di rotatoria ellittica

DA TRANI - Nella nostra città siamo da anni abituati a vedere realizzate opere pubbliche di cui sono in molti a dubitarne dell’efficacia sin dalla loro inaugurazione: tipici esempi sono i sottopassaggi in via Pozzopiano e via Giuliani, molte volte soggetti ad assurdi allagamenti (vedi post), e per cui l’amministrazione comunale ha già speso, oltre agli oneri per la loro realizzazione, migliaia di euro per interventi di miglioria a pochi anni dalla loro costruzione; le strade, molte delle quali asfaltate e, dopo pochi mesi, nuovamente dissestate e nuovamente riasfaltate, con ulteriore sperpero di denaro pubblico; le piazze, di cui ci siamo già occupati in precedenti post.
Ultimo intervento sulla viabilità stradale in corso di realizzazione è quello riguardante l’adeguamento dello svincolo di via Istria, a valle del cavalca-ferrovia. L’opera prevede una nuova sagomatura delle aiuole spartitraffico e la costruzione di un’estesa rotatoria ellittica, che ospiterà una fontana con zampilli e giochi d’acqua. I lavori, iniziati qualche settimana fa, vanno avanti spediti e più prende forma la nuova opera e più coloro che transitano in auto da quelle parti si rendono conto dei disagi che potrebbe creare questa modifica. Certo, in questo periodo questi sono accentuati dalla presenza del cantiere, ma già dalla parziale apertura del nuovo svincolo, i disagi non paiono ovviati. Anzi, come dimostra un video pubblicato sul sito di Radiobombo, si è già rischiato il primo incidente, con il coinvolgimento di una auto della sorveglianza notturna. I dubbi riguardano sia l’aspetto funzionale dell’opera, sia quello prettamente economico.
Partiamo dal primo. L’area in questione è uno snodo molto trafficato, vista la vicinanza di importanti arterie viarie in ingresso e in uscita dalla nostra città. Per cui, un intervento sulla viabilità nella zona era necessario. In più quest’ultima è in via di espansione, con la presenza nelle vicinanze di tre cantieri, quindi un’opera di riqualificazione urbanistica può senza dubbio incrementare il valore delle future costruzioni. Tuttavia, sono in molti a pensare che, per come l’opera sia stata progettata, non pare possa risolvere i problemi legati al traffico. Anzi, esso risulta essere aumentato, soprattutto su via delle Forze Armate nella corsia di discesa verso il centro città, fermo restando il fatto che una parte della nuova rotatoria è ancora chiusa al traffico. Ulteriori perplessità e spunti di discussione le offre la forma della nuova rotatoria. Essa appare sproporzionata rispetto alla carreggiata su cui sorge ed, infatti, ne riduce drasticamente le dimensioni, tant’è che non si potrà più parcheggiare vicino al marciapiede posto alle spalle della scuola media Baldassarre e sembra che tale restringimento potrebbe anche rendere difficoltose le manovre di automezzi di grandi dimensioni. Inoltre, la rotatoria (se così la si vuol definire) è realizzata per metà in pendenza, occupando la parte iniziale del cavalca-ferrovia, per cui chi la impegna, dovrà districarsi tra frenate e ripartenze in salita o in discesa. E arriviamo alla nota più dolente, le precedenze. Chi dà la precedenza? Chi ne ha diritto? Generalmente, i mezzi che impegnano una rotatoria, hanno diritto di precedenza, ma in questo caso anche il più abile maestro di scuola guida avrebbe difficoltà a interpretare il corretto flusso veicolare. I problemi più grandi si hanno nella parte ascendente, in direzione via Corato. Qui, si incrociano tre direzioni di marcia: quella da via Imbriani per via Falcone, quella da via Imbriani per via delle Forze Armate e quella da via Perrone Capano e via Falcone per via delle Forze Armate. Insomma, una bella situazione ingarbugliata. Un automobilista, oltre ad impegnare la rotatoria o una delle corsie di accesso al cavalcavia in salita, deve eventualmente fermarsi per dare precedenza (se riesce a indovinare chi ne ha diritto) e ripartire sperando di superare indenne questa prova di abilità automobilistica. Queste non sono solo supposizioni: sono, invece, disagi documentati dal video su citato e che chiunque può constatare facendo un giro da quelle parti. Inoltre, c’è anche chi ha espresso seri dubbi sull’altezza delle isole spartitraffico e dei cordoli, pericolosi e non idonei a garantire una via di fuga in caso di manto stradale sdrucciolevole o manovre errate. Tutti continuano a chiedersi chi abbia progettato una roba simile. In molti, almeno da quello che si può intendere leggendo i commenti rilasciati dai lettori sui siti internet dei media locali, si chiedono se la nuova conformazione possa migliorare il flusso veicolare e se fosse stato meglio, con quei soldi, finanziare opere più urgenti, come la risistemazione dei manti stradali sempre più dissestati. Arriviamo, dunque, alla questione economica. L’opera in discussione costituisce il secondo lotto di un più esteso intervento riguardante la zona Stadio, cominciato con la rotonda nei pressi della Caserma Militare e che si concluderà con la sistemazione dell’asfalto di via Annibale Maria di Francia. Questo secondo lotto verrà a costare 425.000 euro, ma oltre alla modifica dell’assetto viario, comprende, come detto, anche la realizzazione di una fontana [1]. Quest’ultima verrà realizzata grazie a un contratto di sponsorizzazione firmato tra il comune e una agenzia assicurativa tranese, che verserà 40.000 euro per la realizzazione e la gestione della fontana; ovviamente quest’ultima sarà circondata da cartelloni pubblicitari in bella mostra. Inoltre il contratto di concessione ha una durata di nove anni [2]. A questo punto ci si chiede poi che succederà? Qualcuno teme che la fontana possa fare la fine di quella sita nei pressi di piazza della Repubblica (meglio conosciuta come “L’Isola di Trani”), la quale fu “adottata” da Confesercenti, che, tuttavia, dopo pochi anni di gestione l’ha abbandonata e nessuno più se ne cura.
Ulteriori polemiche sono state alimentate dal circolo culturale “Il vaso di Pandora”, non tanto per l’idea della fontana in sé, quanto per le modalità con cui essa verrà finanziata. In una lettera, dopo aver elogiato il privato per questa concessione fatta alla città, evidenza i limiti di questa amministrazione, la quale “a causa della propria inerzia sancisce l’avvio di una nuova era che potremmo facilmente definire del fai da te.” In pratica, chiunque domani può svegliarsi e finanziare un’opera pubblica, tanto al comune nessuno se ne preoccupa: “si può tranquillamente sopperire all’incapacità amministrativa con l’iniziativa dei cittadini.” Il circolo cita anche l’esempio della scuola Papa Giovanni XXIII, in cui un gruppo di genitori ha provveduto di tasca propria alla tinteggiatura delle pareti di alcune classi.  Accuse non tanto velate a cui si aggiunge un finale con vena sarcastica, in cui si sottolinea come le tasse i cittadini le continuano a versare, ma forse quelle servono solo “per fare fronte ad indispensabili spese d’interesse pubblico quali l’acquisto di nuovi arredi nella stanza del sindaco, il rifacimento della sala giunta e della segreteria, l’acquisto di venti nuove targhe, il tutto per la modica cifra di circa 200 mila euro” [3]. E ciò, considerando le non rosee condizioni del bilancio comunale, incrementa i dubbi sulla gestione di quest’ultimo (tema anch’esso già trattato in post precedente).
In ultimo, viene il dubbio che l’opera sia stata progettata proprio al fine di realizzare la fontana, proprio al fine di far piacere al privato, ignorando le richieste di chi fruirà dell’opera, ignorando l’andamento del flusso veicolare nella zona. Vorremmo tanto non fosse così, che fosse il cittadino al primo posto, che almeno per un’ opera pubblica si desse precedenza alla funzionalità, ma i dubbi restano. Si voleva valorizzare dal punto di vista urbanistico la zona? Si sarebbe potuto realizzare un parco nelle aree limitrofe, porre un po’ di verde in una zona dal tasso di traffico altissimo, migliorando la qualità dell’aria vista la presenza in zona di asili e scuole, ma crediamo che questo i nostri amministratori non avrebbero potuto valutarlo visto che a Trani le centraline per la rilevazione dell’inquinamento atmosferico sono scomparse nel nulla. D'altronde, non crediamo che qualche alberello posto intorno a una fontana possa portare i benefici di cui i nostri polmoni hanno bisogno. Ma chi se ne frega di tutto ciò, noi da domani potremo inviare ai nostri cari foto e cartoline di Trani con la prima rotatoria ellittica del mondo…

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