domenica 20 febbraio 2011

IL SINDACO DELLE PIAZZE, DIMENTICATE

La travagliata storia d’amore tra l’amministrazione comunale e le piazze storiche della città
DA TRANI - Pochi mesi fa il consigliere comunale Giuseppe Corrado tesseva le lodi all’amministrazione Tarantini, sottolineando le innumerevoli opere pubbliche messe in atto dalla giunta in questi anni, riguardanti soprattutto piazze e vie del centro storico di Trani. Da piazza Teatro, a piazza Mazzini, da Piazza Sacra Regia Udienza a piazza Quercia e piazza Longobardi, queste ultime ancora con lavori in corso. Tutte opere, a detta del consigliere, che “hanno completamente stravolto il volto della nostra città gettando le basi per il futuro e lo sviluppo della stessa” [1].  Tuttavia se provassimo a chiedere a un turista giunto in città un pensiero sulle nostre piazze storiche, crediamo che egli ci risponderebbe che non sono altro che distese di pietra, poco valorizzate e per niente salvaguardate.
Lunga vita alla pietra di Trani!” esclamava qualche anno fa il sindaco Tarantini, evidenziando come la sua giunta stesse puntando sulla valorizzazione del prodotto, divenendo un vero e proprio sponsor per la pietra tranese [2]. A noi pare che si stia un po’ esagerando. Tutti i lavori svolti o in via di svolgimento nelle nostre piazze prevedono, infatti, la ripavimentazione con materiale lapideo locale e … basta, solo quello.
Forse solo nel caso di piazza Teatro ci si è sbizzarriti nel progetto di riqualificazione. Ed effettivamente in questo caso i lavori sono stati più che necessari, visto lo stato di totale abbandono e degrado in cui era la zona, prima che essa diventasse uno dei centri di ritrovo per eccellenza della città.  Tuttavia, anche qui i proclami dei nostri politici lasciano il tempo che trovano. Basta farsi un giro il sabato sera. Arrivati nella suddetta piazza ci si trova di fronte a uno spettacolo indegno: contenitori della spazzatura completamente pieni, che solo ad avvicinarsi si corre il pericolo di essere travolti da tovaglioli e lattine. Ma non è tutto. Ovviamente, tutto ciò che nei (piccoli) bidoni non entra, viene gettato per terra e lì rimane fino alla mattina dopo. Molti diranno che questo è tutta colpa dell’inciviltà di chi frequenta la piazza, ma è anche vero che su questa scarseggiano i bidoni della spazzatura. Sono presenti solo i piccoli contenitori in ghisa di cui si è parlato in precedenza, sicuramente insufficienti, e i contenitori dei locali presenti intorno alla piazza.  Qualche anno fa il sindaco, a chi gli chiedeva conto di questo problema, rispondeva che porre troppi cassonetti avrebbe rovinato l’aspetto estetico della piazza.  Tovaglioli e lattine gettate per terra la nobilitano, invece! Certo, non si sta chiedendo di porre contenitori al centro della piazza, ma almeno nelle stradine che confluiscono in essa, affidandoci comunque al buon senso degli avventori. Per ovviare a questo problema, nel lontano 2006 l’allora vice-sindaco Mauro Scagliarini si proponeva di porre in atto una politica di controllo ambientale nel centro storico, con l’ausilio della polizia municipale e dei proprietari dei locali [3]. Ma ad oggi, se non per i piccoli contenitori per la raccolta differenziata posti in piazza dall’Amiu e dalla cooperativa “La rosa blu”, non ci pare che siano stati raggiunti grandi risultati. 
Se per piazza Teatro è stata messa in opera una seria valorizzazione, almeno dal punto di vista turistico (anche se l’ideale sarebbe stata realizzarne una dal punto di vista culturale con la ricostruzione del celebre Teatro) con l’apertura di vari punti di ritrovo per i giovani e non solo, per le altre piazze storiche restaurate negli ultimi tempi ciò non pare essere stato realizzato. Classico esempio è piazza Sacra Regia Udienza, nei dintorni della Cattedrale e dell’Archivio di Stato. Anche qui, distesa di pietra e palme poste qua e là. Niente di più. Nessuna panchina, nessun’altro arredo pubblico, nessuna opera di valorizzazione urbanistica. Eppure questa potrebbe essere considerata un viale che conduce alla maestosa Cattedrale, che tra l’altro vista dalla piazza offre uno scorcio straordinario. Il risultato è invece un’assurda desolazione, anche nei giorni festivi. La gente non è certamente attratta da un posto dove risulta difficile trascorrere un paio d’ore tra amici.
Il timore è che anche la futura piazza Quercia, nella nuova versione che sta venendo alla luce con i recenti lavori, possa fare la stessa fine. Almeno dando un’occhiata al render del progetto riportato dal cartellone esplicativo dei lavori, posto nelle vicinanze del cantiere, sembra di rivedere una “nuova” piazza Sacra Regia Udienza.  In questo caso, si sta intervenendo anche sui sotto servizi presenti al di sotto del piano stradale: i lavori riguardano la fognatura, e su questo siamo sicuri, non certo perché li ricorda Corrado nelle sue lodi, ma per i cattivi odori che in questi giorni chi passeggia vicino al cantiere ha la possibilità di percepire. Ma tornando in superficie, la piazza, di solito sede di concerti musicali estivi, diventerebbe, secondo chi ha progettato il restyling,  l’onnipresente geometra Pinto, una zona unicamente pedonale, non più carrabile, almeno si spera.  E si, visto ciò che sta accadendo nella vicina via San Giorgio, anch’essa sottoposta a lavori di restauro, citati anche questi con tanto fervore dal su citato Corrado, e che dovrebbe essere zona pedonale. Sottolineiamo il  "dovrebbe", visto che molto spesso si vedono auto che transitano sul manto creato con basole nuove di zecca, noncuranti della segnaletica e della catene poste alle due estremità della strada. Addirittura, recentemente si sono verificati vergognosi atti di danneggiamento perpretrati ai danni delle piante e delle catene stesse [4]. Il tutto fortemente stigmatizzato dalle autorità, prontamente intervenute a riparare: ma chi vuole, può fare qualunque cosa, e puntualmente la gente continua a transitare in auto, senza che vi sia in zona un serio controllo da parte delle forze dell’ordine. Serve intervenire sulle bellezze storiche della città, se poi vengono dopo poco tempo abbandonate a se stesse? Almeno, a quanto pare verranno sistemate delle telecamere per videosorveglianza, a patto che qualcuno visioni i filmati [5]. Comunque, anche qui facciamo appello almeno al senso civico dei nostri concittadini.
Un caso a parte è quello di piazza Campo dei Longobardi, di cui si è parlato dettagliatamente nei post precedenti. La totale assenza di notizie (sia sui media sia all’interno dei partiti di opposizione, a cui farebbe molto comodo sfruttarle per assestare un bell’affondo all’attuale maggioranza) a proposito dei possibili ritrovamenti che si potrebbero verificare durante i lavori, dimostra come la cultura a Trani non ricopre il posto che merita nei bilanci comunali.
A proposito di bilanci, tanti ma tanti soldi pubblici sono stati spesi nell’ultimo decennio per piazza XX Settembre. Biglietto da visita della città per chi arriva in treno, con i lavori susseguitisi in questi anni è diventata un obbrobrio, nella più totale non curanza. Poco illuminata in superficie di notte, ricettacolo di topi e insetti nei sotterranei, lì dove avrebbe dovuto esserci un parcheggio, ad oggi tutt’ora inutilizzato. Bel biglietto da visita, non c’è dubbio! Ebbene sono passati un bel po’ di anni dal giorno dell’inaugurazione (amministrazione Avantario) e l’unica novità è stata la realizzazione della fontana con San Francesco che benedice lo sventurato turista che arriva in città, sventurato perché non può neanche chiedere informazioni, vista l’assenza di un info-point che lo possa accogliere, come in una località turistica che si rispetti.  Manca anche una postazione della Polizia Municipale che possa controllare la zona, anzi addirittura la nostra stazione è completamente priva di uffici della Polizia Ferroviaria. E c’è chi si lamenta della presenza assidua di gruppi rom, senzatetto e tossicodipendenti che si aggirano per la piazza. Perché non affidare a gruppi di volontariato i locali sotterranei della piazza, affinchè si possa realizzare un dormitorio o un centro di accoglienza? Ci chiediamo questo perchè non si capisce a che punto sia il procedimento giudiziario legato al parcheggio inutilizzabile, a patto che ce ne sia uno in corso. Non ci è dato sapere di chi siano le responsabilità di uno scandalo di una gravità eccezionale, non ci è dato sapere chi ha lucrato con i soldi pubblici spesi per tale opera, non ci è dato sapere perché attualmente non si intervenga ad adattare l’area ad una nuova destinazione d’uso. Intanto le lamentele dei residenti rimangono inascoltate.
Insomma, il rapporto che lega l’amministrazione comunale alle nostre piazze è un amore fuggevole, che dura giusto il tempo di una solenne inaugurazione e si conclude subito dopo, con la povera piazza lasciata lì, abbandonata a se stessa, senza che nessuna la salvaguardi, trattamento che,  invece, meriterebbe. Eccome se lo meriterebbe.

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