giovedì 10 febbraio 2011

RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI, COME NOI …

I debiti del Comune di Trani e il debito pubblico: quanto ci costano?
DA TRANI E DALL’ITALIA – Un’indagine confezionata dalla CGIA (Associazione Artigiani e Piccole Imprese) di Mestre, incredibilmente passata sotto silenzio dai media locali sul web, apre gli occhi dei tranesi, ovvero di quelli che seguono questo o altri blog, sui problemi di bilancio del comune di Trani e di tutti i 118 comuni italiani capoluoghi di provincia. La notizia della pubblicazione di questi dati si riferisce al 29 Gennaio 2010 e ha mirato a capire quanto incidono le passività, accumulate da un Comune, sul totale delle proprie entrate. Al primo posto di questa speciale graduatoria troviamo Torino, con una percentuale di debito sulle entrate correnti pari a 252,2, seguono Carrara, con il 223,1% e Milano, con il 209,9%. Tra i più virtuosi, invece, scorgiamo l’Aquila (9,1%), Vibo Valentia (8,2%) e Brescia (7%).
Non si capisce davvero perché questa classifica che per la prima volta si occupa anche di Trani, Barletta e Andria, non abbia interessato per nulla i siti web locali: è vero che certi dati, almeno per quanto riguarda la nostra città, dovrebbero essere già noti poiché l’inchiesta si riferisce  a due anni fa. E’ anche vero però che in questi due anni del debito del Comune si è parlato eccome, ma quasi sempre senza fornire dati precisi: ora naturalmente abbiamo a disposizione dati dei quali non c’è ragione di dubitare dell’imparzialità. Pubblichiamo un estratto della classifica relativo ai capoluoghi di provincia pugliesi (manca il dato di Taranto).
La sostenibilità del debito nei comuni capoluogo (2008)
Dati in milioni di euro
Comune
Debito al
Entrate
Debito
Entrate
Debito su
31-dic-08
correnti
procapite
correnti
entrate

2008(*)
(euro)
procapite (euro)
correnti (%)
LECCE
138
109
1.458
1.151
126,7
ANDRIA
75
60
752
605
124,2
FOGGIA
129
143
840
935
89,9
TRANI
22
34
404
625
64,6
BARI
171
330
532
1.029
51,7
BARLETTA
18
56
192
599
32,1
(*) somma delle entrate tributarie, dei trasferimenti e delle entrate extratributarie
(**) al netto dei debito della gestione commissariale
Elaborazione Ufficio Studi CGIA Mestre su dati Ministero dell'Interno

Dai dati si vede come il nostro Comune al 31 dicembre 2008 aveva un debito di 22 milioni di euro che equivalgono a 404 € a testa compresi i neonati, i nullatenenti e i diseredati che risiedono a Trani. Certamente è un dato interessante, considerando ad esempio che il nostro debito pro capite è il doppio di quello dei barlettani. Per di più la tabella mostra anche le entrate del Comune: di qua scopriamo che il cittadino tranese versa mediamente 625 € nelle casse comunali, una cifra superiore a quella di andriesi e barlettani.
E d’altronde è anche strano che la politica nostrana (opposizione compresa) eviti accuratamente di parlare di questo aspetto che invece potrebbe ritenersi il leitmotiv di tutto il dibattito politico delle ultime due Amministrazioni Tarantini. Non dimentichiamo che il nostro sindaco è attualmente imputato insieme a svariati componenti della giunta comunale del 2005 ed ai tre presidenti delle controllate (Amet, Aigs e Amiu) del 2005 per "abuso in atti di ufficio, concussione, e violazione del decreto legislativo 74/2000 al fine di evadere le imposte sui redditi e l'Iva". Secondo l’accusa nella famigerata Estate Tranese del 2005 l’Amministrazione Tarantini spese delle cifre “di molto eccedenti le disponibilità finanziarie del Comune. […] Così operando hanno contribuito alla formazione di un debito fuori bilancio, che ad oggi si stima in oltre 6.000.000 di euro, nonché a depauperare il patrimonio delle stesse aziende pubbliche, i cui riflessi negativi si riverberano, da ultimo, sull'intera collettività tranese che è chiamata a pagare maggiore oneri a fronte di identici servizi”. [2] Scommetto che molti cittadini tranesi hanno dimenticato questa vicenda ormai attualissima; forse perché i media locali ne parlano poco? Chissà …
Naturalmente si parla qui di 6 milioni di euro di debito (peraltro fuori bilancio), mentre il dato CGIA ne indica ben 22. E’ anche vero che il dato CGIA si riferisce a fine 2008: cosa è successo in questi due anni? La situazione è peggiorata? E’ migliorata? Può anche essere che si sia del tutto risolta per un improvviso evento miracoloso. Di una sorta di miracolo si deve essere trattato se il sindaco Tarantini, il 26 Febbraio 2010, annunciava orgoglioso: Abbiamo ormai azzerato i debiti fuori bilancio. Se penso a quante polemiche inutili ci sono state intorno a questa storia, potrei dire tante cose, ma preferisco semplicemente andare avanti”. [3] Certo, resterebbero poi i debiti inseriti nel bilancio, ma sarebbe certo un risultato incoraggiante. Non ne sembrava tanto convinto il consigliere PD Fabrizio Ferrante che ribatteva: “Non sappiamo su quali dati si fondino le incredibili dichiarazioni del Sindaco. Forse ha preso i dati di un altro Comune oppure spara dati a vanvera. […] Poi è curioso il riferimento alle maggiori entrate per il conferimento dei rifiuti in discarica: da un lato si arrabbia, o finge di farlo, quando nuovi soggetti vengono a scaricare i loro rifiuti a Trani e poi dice che con quei soldi in più avremmo risanato un debito di € 4.000.000 che, dovrebbe sapere il Sindaco, non è l’intero debito del comune di Trani, ma purtroppo solo una parte.” [4] A Giugno 2010 Tarantini ribadiva: “Sì, i debiti sono stati pagati, e la vendita degli immobili non sarà più legata a tale questione.” [5]
Il debito del comune dovrebbe essere una questione interessante per i cittadini tranesi: chissà quale sarebbe la reazione di ognuno di loro se sapesse da un giorno all’altra di avere un debito di 404 €? Ma d’altronde anche queste sono cifre irrisorie … Se non altro confrontate con l’enorme debito pubblico dello Stato Italiano, di cui ogni tanto si sente parlare senza avere mai la chiara percezione di cosa si stia effettivamente parlando (complice anche qui la chiarezza dei media, quelli nazionali stavolta). Si tratta di un debito contratto dallo Stato nei confronti di altri soggetti, individui privati, imprese, banche o soggetti stranieri, che hanno sottoscritto obbligazioni (BOT e CCT) destinate a coprire il fabbisogno finanziario statale ovvero coprire l'eventuale deficit pubblico. La seguente tabella mostra i dati dello spaventoso debito pubblico italiano cresciuto vertiginosamente negli ultimi anni, con una rapida impennata negli anni dell’ultimo Governo Berlusconi.
Anno
Debito
PIL
 % sul PIL
2005
1.512.779
1.429.479
105,83%
2006
1.582.009
1.485.377
106,51%
2007
1.598.975
1.544.903
103,50%
2008
1.663.353
1.571.870
105,82%
2009
1.761.191
1.528.546
115,80%
2010
1.838.000



I dati sono riportati in milioni di euro. Non so se rende l’idea: l’Italia ha attualmente un debito di oltre un milione e ottocento mila milioni di euro, ovvero “1”, “8” seguiti da 11 zeri. Cifre astronomiche. In concreto significano 30mila euro di debito a testa, anche qui compresi neonati e nullatenenti. Forse per avere un’idea immediata di che cosa significhino questo cifre occorre vedere quanto sborsiamo ogni anno per gli interessi. E’ presto detto: l’Italia spende 70 miliardi di euro ogni anno per l’interesse sul debito pubblico; il che vuol dire che ognuno di noi sborsa annualmente circa 1200 euro solo per gli interessi. Se accanto a voi c’è un bambino in una culla diteglielo: però non lamentatevi se poi vi sputa in un occhio. [6]

[5] http://www.radiobombo.it/news/44949/trani/trani-ecco-il-bilancio-in-tre-punti-meno-tasse-spesa-contenuta-piu-investimenti-
[6] http://it.wikipedia.org/wiki/Debito_pubblico

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